14 mag 2012

Parte 5: Maria Vienna Capizzi!

Dopo nonno Ciccio era il turno di nonna. Io, com’è tipico di molte donne, questo si deve dire, sono a dir poco logorroica; parlo tantissimo e a una velocità assurda. Come dico sempre: faccio sanguinare le orecchie. Nonna è tra le poche persone che ha la pazienza di ascoltarmi e così vado a darle fastidio ogni tanto. Ogni volta che la vedo si svolgono i convenevoli di rito:

  • Nonna come stai?
Risposta
  • Non mi sento.

Una frase che dalle nostre parti vuol dire tutto e niente. Non mi sento, traduzione di “ho qualcosa ma non so neanche io cosa”. Questo complica tantissimo la vita a chi vorrebbe tentare di aiutarti ma non sa esattamente cosa fare.
Recentemente nonna si è operata alla cataratta e quindi è costretta a portare gli occhiali da sole quando è alla luce. Siccome le piace dire le sue preghiere sulla terrazza, negli ultimi tempi, quando la vado a trovare, mi sembra sempre di vedere Ray Charles che dice il rosario seduto al sole.
Nonna ha un carattere molto forte ma è di un permaloso che non ha eguali. Quando era piccola, all’epoca della seconda guerra mondiale, lei e la sua famiglia dovettero scappare in un paesino vicino al nostro. Un giorno i tedeschi cercavano gli uomini più giovani e in salute per portarli con loro. Alcuni si ruppero addirittura le dita della mano per poter essere scartati. Altri si nascondevano, proprio come i fratelli maggiori di mia nonna. Anche quel giorno si erano nascosti in una soffitta dove si accedeva tramite una scala di legno. Siccome l’avevano presa in giro poco prima, mia nonna dopo averli fatti nascondere si era portata via la scala per poi lasciarli lì due giorni.
Dai racconti di famiglia pare si fosse anche bruciata i capelli per sembrare un maschietto e andare in giro più liberamente.
Nonna era dotata di una ciabatta telecomandata che usava per punire me e mia sorella senza doversi alzare dalla sua adorata poltrona.
Quando io e mia sorella eravamo piccole siccome litigavamo spessissimo siamo state divise: Anna stava da mia zia Assia e io da mia nonna alla porta di fronte. Anna godeva di un trattamento privilegiato modello hotel excelsior: Anna cosa vuoi mangiare? Anna cosa vuoi vedere alla tv?
Io, che stavo con nonna mi vedevo piazzare davanti ogni giorno un improbabile piatto di pasta che navigava nel sugo e poi ero costretta tutti i pomeriggi a vedere Sentieri. Credo di aver visto più telenovele io di chiunque altro al mondo.
Quando nonna è morta sono venute tantissime persone a fare le condoglianze. Nonna era conosciuta da tutti e poi era “la celeste” presidente dell’azione cattolica, potete immaginare cosa ha passato quando ha scoperto che ero atea. Il giorno del funerale una signora si è avvicinata a me per farmi le condoglianze e mi ha detto

  • Mi dispiace per sua nonna, era una donnina così a modo.

Lo devo ammettere, non è stata proprio una cosa fine, ma la prima cosa che ho pensato è stata “la signora deve aver sbagliato funerale!”.

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