26 set 2012

Ma quale cazzo di democrazia?

Guardi le immagini di Madrid e pensi: cosa è cambiato rispetto quando c'era un dittatore o un re? Un beneamato cazzo. Niente valeva il popolo allora e niente vale adesso. La vita del singolo può soccombere all'interesse comune. Tanto che glie ne frega a loro se quel singolo era un padre, una madre, un figlio, una figlia ... un essere umano! La democrazie è stata una frode fin dalla sua nascita con il grande Pericle, però dovremmo riflettere un attimo. Perchè bisogna arrivare a fare rivolte come quella spagnola? Perchè non combattere giorno per giorno contro i nostri peggiori nemici: l'ignoranza e la maleducazione? Eh si perchè se siamo ignoranti ci fottono e se siamo maleducati siamo noi a fottere qualcuno. In entrambi i casi creiamo uno squilibrio che non fa bene a nessuno. Lo stato farà anche schifo però se noi la smettessimo di votare dei coglioni solo perchè ci trovano un lavoro, senza preoccuparci se c'è bisogno di noi in quel posto o se andremo a fotterci lo stipendio, sarebbe cosa buona e giusta. Se la smettessimo di lamentarci delle tasse e cominciassimo a pagarle senza pensare che la tassa è una punizione ma un qualcosa che deve servire a migliorare i servizi del nostro paese. Se cominciassimo a considerare chi froda gli altri come degli emeriti coglioni e non come dei geni della truffa... probabilmente le cose cambierebbero. Invece di lamentarci agiamo e non necessariamente imbracciando i fucili ma anche, come diceva Gandhi, scavando il nostro piccolo pezzo di montagna così tutti insieme la facciamo cadere. Non ricordo però che le lagne e i piagnistei abbiano mai fatto gran che nella storia.

19 set 2012

E miracolo fu!

Da buona seguace del caro Luciano De Crescenzo, alla domanda: sei credente?, rispondo sempre e placidamente: grazie a Dio sono atea!Di recente, dato che sono alle prese con l'esame di guida turistica sono diventata assidua frequentatrice di chiese, ma non per questo la mia idea è cambiata. Ho impattato con personaggi di vario genere che mi hanno dimostrato che come per tutto il resto dell'umanità anche la chiesa è varia. Stamattina alle ore 9 e 11/12 (a seconda della fonte) si è sciolto il famoso sangue di San Gennaro. E mano male. L'ultima volta che non si è sciolto Napoli è stata invasa da Napoleone. Però pensandoci bene non è che quest'anno ci è andata meglio... nonostante il miracolo. Infatti siamo stati invasi da una marea di coglioni... che in realtà ci sono sempre stati solo che ultimamente non si fanno più problemi a palesare la loro natura. Chiudiamo questa parentesi polemica. Il sangue del famoso santo in realtà, per chi non lo sapesse, si scioglie due volte l'anno, il primo miracolo infatti ha luogo a maggio. A maggio di quest'anno ho avuto la beata idea di andarmene a visitare il Duomo, dimentica del lieto e miracoloso evento. Entrata nella cappella del tesoro di San Gennaro mi sono messa a guardare l'altare e improvvisamente mi si è avvicinato un prete con una teca. E lì ho capito. Voleva farmi baciare il contenitore con l'ampolla del sangue, come si usa qui. A parte che essendo figlia di medici ritengo la cosa molto poco igienica, ma poi da atea convinta mi sono trovata in difficoltà... non sapevo come rifiutare e così sono andata letteralmente in panico e ho detto la cosa meno opportuna da dire: no grazie! Il prete mi ha guardata con aria alquanto schifata e mi ha detto: signorina ma io non voglio vendervi mica niente! Diciamo che in tempi passati mi sarei beccata una scomunica per molto meno, ma pazienza. Poi sono andata al monastero di San Gregorio Armeno. Eh si perchè per chi non lo sapesse a San Gregorio non ci sono solo i presepi ma anche una stupenda chiesa e un monastero con uno dei reliquiari più grandi del mondo. Le monache del monastero essendo in difficoltà economica hanno deciso di aprire al pubblico l'edificio per qualche ora al giorno ma, avendo fatto voto di povertà le signore non chiedono ai visitatori di pagare un biglietto d'ingresso... chi vuole molto semplicemente lascia un'offerta. Qui le monache danno da mangiare ai poveri, fanno studiare i ragazzi che hanno problemi economici e familiari molto seri e quindi a prescindere dalla loro fede hanno tutta la mia incondizionata stima. Detto ciò sono andata al monastero e fatto la visita con una suora molto preparata. Durante il giro mi sono azzardata a farle qualche domanda per dei chiarimenti e dopo un pò mi sono sentita dire: signorina lei studia storia o storia dell'arte?. Io sorridendo le ho detto che ero laureata in storia e poi le ho chiesto come aveva fatto a capirlo. Così lei mi ha detto che si capiva dalle domande che facevo e poi ha proseguito affermando che gli storici si dividono in due categorie secondo lei: quelli che studiano le chiese per fede e gli scettici. Poi si è girata e ha proseguito con la guida... solo che andando via ha detto: lei per esempio è una scettica!
Mi è venuto da ridere perchè ho scoperto che il metodo deduttivo di Sherlock Holmes a quanto pare è tipico di molti napoletani.
Sto per dire una cosa che farà drizzare i peli a molti credenti ma io sono appassionata di mitologia cristiana tanto quanto di mitologia greca e romana. Ebbene si anche i cristiani hanno una loro mitologia: hanno una madonna del melograno a Capaccio là dove c'era una Era del melograno; hanno i loro santi con storie travagliate; hanno la loro morale della favola e quindi non vedo perchè non si possa dire che si tratta di mitologia.
Credo ai miracoli? Purtroppo no. Credo che tutto abbia una spiegazione anche se noi non la conosciamo al momento. Non ho niente contro i miracoli, anche perchè il miracolo del nostro santo per dirla alla Troisi è uno di quei miracoli da 100 mila lire. Fondamentalmente sono contraria al modo in cui usiamo la religione secondo le convenienze. In vita mia ho visto solo rari e singoli gesti di umanità, mai azioni forti e di esempio venute dalla chiesa come istituzione e oggi ho visto la più squallida delle cose. A destra dell'altare del duomo, mentre il cardinale Sepe stava celebrando la santa messa, c'era un banchetto autorizzato presso il quale chiunque poteva acquistare gadget del santo partenopeo.
Facciamo così dato che i religiosi se lo dimenticano... io povera storica vi ricordo un passo del vangelo:
Giov. II. 13 Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco. Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori dal Tempio con le pecore e i buoi: gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi, e ai venditori disse:" portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato."

16 set 2012

I nonni!

Interrompo un pò il ciclo su Barcellona perchè l'altro giorno mi sono messa a pensare una cosa... quanti di noi si godono davvero i propri nonni? E non mi riferisco a una questione affettiva ma intendo quanti di noi conoscono davvero i propri nonni? Stanno lì, sembra che non siano mai stati giovani, che siano stati sempre così come li vediamo con gli occhi di bambino... eppure loro sono i famosi giganti sulle cui spalle ci ergiamo come dei nani per vedere lontano. Mi nonno Francesco Bene, detto nonno Ciccio, l'ho sempre visto come un tipo strano che se ne andava in giro con abiti sgargianti e colorati insieme agli altri vecchietti amici suoi. Eppure dopo la sua morte l'ho conosciuto veramente. Carabiniere nei secoli fedele, che aveva partecipato alla seconda guerra mondiale ma soprattutto, aveva fatto parte della squadra che ha dato la caccia al bandito Giuliano in Sicilia. Poi c'era mio nonno paterno, Giuseppe Prossomariti, detto nonno Peppe, il quale per me è sempre stato il placido salumiere del viale principale di Laureana di Borrello, e invece si era fatto il deserto a piedi perchè era stato prigioniero degli inglesi, aveva vissuto diversi anni in Inghilterra dove aveva imparato l'inglese. E non è tutto; sapeva anche suonare la fisarmonica e il mio strumento preferito... il violino. Eppure io non l'ho mai sentito suonare. Quando ci veniva a trovare a Mondragone la mattina mentre aspettava per andare in bagno si aggirava sempre per casa con dei pantaloni classici, la canottiera bianca e le bretelle. I capelli erano sempre impomatati in stile Rodolfo Valentino e aveva sempre un pettine e un'asciugamano sul braccio in una posa compostissima.
Perchè aspettiamo così tanto per chiederci chi sono quelle persone che ci coccolano tanto e non chiedono mai niente in cambio se non un ti voglio bene? Perchè ci dimentichiamo che anche loro hanno amato, sofferto, vissuto proprio come noi?
Sono in possesso di un bagaglio culturale dal potenziale spaventoso, anche se a volte non lo sanno, e basterebbe lasciarli raccontare qualche momento della loro vita per tornare indietro nel tempo e vivere con loro delle esperienze stupende.

5 set 2012

Barcellona parte 6!

Sabato 11 agosto 2012: questo diario si sta protraendo più del previsto causa studio e ricerca lavoro della scrivente. Comunque torniamo a noi. Il sabato di questa settimana spagnola ci siamo recati presso Girona, sede di una delle province della Catalogna. Per raggiungere la meta abbiamo usufruito dei treni della Renfe, il biglietto costa 7,40 euro a tratta. Appena arrivati in città vi potrà sembrare che la gita non sia valsa la pena (del resto sono circa 1h e 30 di viaggio) ma vi basterà recarvi presso il centro storico per cambiare idea. Il centro può essere raggiunto a piedi (circa 15 minuti di cammino) o con il bus. Se decidete di andare a piedi vi consiglio di percorrere le mura antiche, vi permette di vedere la città dall'alto e di camminare lungo un camminamento di ronda romano... e non è cosa da poco. Vi ritroverete in una specie di giardino molto suggestivo e da lì ha inizio la città antica. Da visitare è sicuramente la Cattedrale della città, con 5 euro entrate e vi prendete l'audioguida che vi spiega un pò la storia e le trasformazioni subite dall'edificio. Il museo archeologico forse vale la pena solo per chi è amante del genere e soprattutto per chi è appassionato di preistoria, ma sicuramente non dovete perdevi i cd. bagni arabi. Cd. perchè in realtà sono stati realizzati alla maniera araba ma non sono stati costruiti dagli arabi. Il prezzo del biglietto è di soli 2 euro e quindi non incide per niente sul budget. Dopo un pranzo a base di pizza e una passeggiata abbiamo trovato delle splendide panchine un pò più lunghe di quelle tradizionali e abbiamo deciso di fare una pennichella lì prima di riprendere il treno alle 15:56. Mentre dormivamo una signora inglese ci ha svegliati e ci ha chiesto se eravamo gente del posto. Agostino, che quando viene svegliato nel bel mezzo della pennichella non è molto cordiale, ha detto: ma secondo te se eravamo di qua dormivamo su una panchina? Per fortuna lo ha detto in italiano, o meglio in napoletano, e alla signora ho tradotto con un semplice "no mi dispiace!".
Dopo il ritorno a casa ci siamo accasciati sul letto fino alle otto e poi siamo tornati alla Vaca Paca per un'altra abbuffata. Finita la cena ce ne siamo andati a Placa Espanya e poi alla Rambla per vivere finalmente Barcellona by night.... purtroppo però il sonno ha preso il sopravvento e alle 23 eravamo già in albergo, ma non prima di aver comprato per strada un orologio fatto con un disco in vinile e dopo essermi ritrovata le mani di un ladro nella tasca che però putroppo non ha trovato niente.