10 lug 2013

Alla cortese attenzione del ministro della salute!

Con tutto il rispetto parlando vorrei poter dire un paio di cosette al nostro caro ministro della salute e non sapendo come comunicarle, lo faccio tramite il mio blog.
Caro ministro molto spesso le persone parlano senza conoscere la realtà dei fatti, ma che una cosa del genere venga da un ministro, il punto di riferimento di un cittadino in teoria, è di una gravità inaudita. Il sud viene molto spesso guardato con enorme pregiudizio per tutti i problemi che ha e la cosa più irritante è che molti si comportano quasi come se fosse responsabilità nostra questa situazione del cavolo.
Ebbene si è colpa degli esseri umani, ma di una piccola percentuale, che non ci mette niente a tenere sotto lo schiaffo la maggioranza, per il semplice fatto che quella "manica di fetenti" è armata e disposta a tutto, mentre il resto di noi è gente perbene che non farebbe del male neanche a una mosca.
Ora... ognuno di noi ha le sue responsabilità quando nel suo piccolo approfitta di questa situazione per giustificare le proprie mancanze, però attribuire tutto ciò che succede al singolo individuo mi sembra assurdo.
Io da napoletana adottiva e casertana di nascita, vorrei far notare una cosa. Avete una vaga idea di come sia difficile crescere ed essere una persona per bene in una zona dove si deve combattere con camorra, inquinamento naturale, corruzione e così via? Dopo tanti sacrifici sentirsi dire che ho perso mia madre per uno "stile di vita scorretto" mi sembra alquanto offensivo. Sicuramente mia madre era stressata e fumava molto, ma il signor ministro si è mai chiesto perché una persona prende a vivere così? Se si lavora da medico in un caravanserraglio come il Cardarelli e lo si vuole fare con professionalità è alquanto difficile tra tagli e stanchezza emotiva. Non è facile veder morire un proprio paziente dopo tanti sacrifici e a lungo andare il colpo si accusa. E' più semplice fare uno stile di vita sano se si può andare a lavoro quando e come si vuole, se si possiede uno stipendio di 15.000 e passa euro al mese con l'assicurazione di una pensione d'oro. E' più facile fare uno stile di vita sano se si possiede l'autista che ci porta in giro e non si deve combattere con il traffico cittadino o se si è consapevoli di poter ricorrere alle migliori cure, anche private se necessario, quando ci si ammala. Finora non ho mai visto una delle persone che ci governano stressate perché prese dal loro lavoro e dalla volontà di salvare quelli per cui lavorano.
Molte persone fanno una vita di merda non per scelta ma per necessità. Se non si mangiano cibi sani o non si fa una dieta equilibrata a volte è perché uno non può permetterselo. Come non ha tempo e soldi per andare in palestra o a fare una passeggiata.
Oltre al danno poi c'è anche la beffa. C'è gente che ha uno stile di vita sano, mangia bene, non fuma, fa sport e poi viene chiamato dopo un controllo e si sente dire che non riuscirà a diventare nonna, mamma, moglie o qualsiasi altra cosa voglia essere perché la terra in cui vive è stata avvelenata.
Lo stato dà sempre la colpa a noi ma fatemi capire, chi deve controllare e chi è armato come i camorristi e quindi potrebbe tenergli testa dov'è? Chi fa le leggi dov'è? Si sa che Scampia è una piazza di spaccio a cielo aperto ad esempio... perché non la si considera per qualche tempo come zona di guerra e si mandano i carri armati? Oppure ci potete mandare quei famosi F35 di cui si parla tanto e che non serviranno a niente. C'è tanta gente perbene in divisa e non che vorrebbe poter fare qualcosa ma non ha le possibilità di farlo se è isolata. Non possiamo fare tutto noi da soli. Io da buona cittadina, persona onesta, contribuente onesta e costante e non chiedo... pretendo rispetto dalle autorità, pretendo servizi degni delle tasse che pago e pretendo competenza e non superficialità dalle persone che vengono pagate con i miei soldi per fare il loro mestiere, a partire dallo spazzino per finire al presidente della repubblica.
Voglio poter vivere senza il terrore di morire a cinquant'anni, senza aver portato a termine la mia vita come si deve per poi sentirmi dire pure che è colpa mia.