11 mag 2012

parte 2: la casa va a fuoco!

Su quel grande cortile si affacciano due piani di stanze e stanzette. Le camere sono tutte in fila, una accanto all’altra, onde per cui se devi andare al bagno ti tocca uscire fuori o passare dalla camera da letto di qualcun’altro. Potete immaginare in inverno la notte cosa significa.
La casa oltretutto è caratterizzata da un tasso di umidità che neanche nella foresta pluviale è mai stato registrato.
Al primo piano ci sono le camere di mia nonna, mio nonno, delle mie zie, che in realtà sono la sorella di mia nonna e sua cognata, ma io le ho sempre chiamate zie, e la famosa “loggia”, la terrazza.
Al secondo piano una volta ci abitavo con la mia famiglia, ora ci sono degli inquilini nuovi.
Questa casa, che è stata il mio nido per tutta l’infanzia, una volta però ha rischiato seriamente di essere distrutta.
Eravamo a cena fuori con i miei genitori e i loro amici quando squilla il telefonino di un amico di mio padre:, i nostri ovviamente non prendevano. Comunque, comunicazione d’ufficio: sta bruciando la casa di nonna. Ovviamente siamo corsi tutti a prendere le macchine per andare a vedere qual era la situazione. Arrivati nei pressi della casa assistiamo a una scena apocalittica: una fiammata tanto alta da superare tutti e due i piani nella parte centrale, quella del cortile; il tutto  seguito da un boato.
La scena era tragicomica, sembrava il finale del film Zorba il greco, quando Anthony Queen grida “hai visto mister? Che magnifico disastro!”.
Il vicolo era pieno di gente e i pompieri erano già all’opera.
Ricostruiamo i fatti. Un fornello lasciato accidentalmente acceso nel cortile ha provocato una scintilla che è finita su un cumulo di cianfrusaglie e legna ammassate lì. Mio nonno si accorge dell’incendio e tenta, alla veneranda età di ottant’anni, di portare fuori le due macchine che erano parcheggiate all’interno. Il tutto avviene con l’aiuto della mia giovanissima zia settantacinquenne. Purtroppo Schumacher e Barrichello sono riusciti a salvare solo una macchina; l’altra, quella di zia è letteralmente esplosa. Guarda caso è stata distrutta proprio quella delle due che sarebbe dovuta diventare a breve la mia macchina. Di lì a poco avrei compiuto diciotto anni e mia zia, come promesso, me l’avrebbe regalata.
Quando si dice la fortuna.
Mentre i pompieri sono al lavoro e noi continuiamo a osservare parte della casa che va a fuoco, ci ricordiamo drammaticamente che mia nonna era andata a fare una gita a Pompei con delle sue amiche. Bisognava assolutamente avvisarla. Se solo fosse arrivata davanti casa senza sapere che stavano tutti bene e che la situazione era sotto controllo, avrebbe rischiato un infarto. Niente da fare. Troppo tardi. Quando siamo usciti in strada per telefonare, l’abbiamo trovata davanti casa con il volto atterrito.
Una volta spento il fuoco, la situazione è diventata sempre più assurda. Cominciano i sopralluoghi per rilevare l’entità dei danni e la stabilità della casa. Entrati nell’appartamento di mia zia, i pompieri trovano una specie di deposito di libri, vestiti, souvenir, ma soprattutto polvere, tanta polvere, una specie di materasso sotto il materasso. Uno dei pompieri ha ringraziato Dio che l’incendio non avesse interessato quell’area. Diciamo che l’espressione esatta è stata:

  • Maronna mia, meno male co’ fuoco nun è venuto a chesta parte!

2 commenti:

  1. Che dire interessante racconto una descrizione simpatica sebbene c'era da piangere per l'incendio. Aspetto ovviamente la prossima.

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  2. Ma per fortuna non ha fatto gossi danni, tutti stavano bene e come al solito l'abbiamo presa a ridere :)

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