14 gen 2014

Il migliore augurio...

Qualche tempo fa, quando ero ancora all'ottavo mese di gravidanza, una signora in palestra vedendomi mi disse: "non le auguro un parto indolore, ma uno rapido".
Là per là sono rimasta perplessa e ho capito solo a partire da giorno 6 gennaio cosa voleva dire ed è un qualcosa che non vale solo per il parto.
Nessuna delle cose importanti nella nostra vita avviene in modo indolore, c'è sempre un altro lato della medaglia e quindi il migliore augurio che qualcuno possa farci è....
di fare un parto rapido, dato che indolore è impossibile;
di avere qualcuno come tua zia che mentre hai deciso di mollare e smettere di spingere, ti fa una bella cazziata e ti ricorda che tuo figlio deve uscire e che devi essere tu a farlo uscire sano e salvo;
di avere nonno Luciano che corre a casa portando il Mylicon quando al nanerottolo vengono le coliche o nonna Pina e nonno Giggino che capiscono che hai bisogno di andare a dormire anche se loro sono appena venuti a trovarti;
di avere un pediatra che ha voglia di scherzare e farti ridere anche quando tu sei completamente impallata;
di avere una bella confezione di Augmentin in casa quando ti viene una cistite da paura;
ma soprattutto di avere accanto un Agostino che ti sopporta quando hai una catastrofica crisi di pianto post parto e che si spanza dalle risate quando tu, dopo aver cambiato tuo figlio da un secondo, te lo ritrovi di nuovo tutto sporco di cacca.
In sintesi non credo valga la pena di augurare a chi si ama di non avere problemi, di non soffrire, di avere una vita perfetta... tanto non si avvererà mai questo desiderio e alla fine si finisce per diventare dei frustrati.
Io mi auguro che in futuro Luigi possa avere una vita piena di gioie e dolori e di avere sempre accanto qualcuno con cui condividere le gioie e con cui dividere il peso dei dolori.
Ma nel frattempo gli auguro...
... di avere il Mylicon a portata di mano quando gli vengono le colichette,
... di avere il Mellin 1 quando la latteria Prossomariti è in crisi come tutte le aziende italiane;
 e di avere tanti pannolini a disposizione quando decide di fare cacca a ripetizione.