29 mag 2012

Parte 13: Napoli-Mondragone e ritorno!


La stazione di Falciano-Mondragone-Carinola sembra proprio quella descritta da Calvino all’inizio del suo libro Se una notte d’inverno un viaggiatore. Persa nelle campagne del casertano. Talmente tanto vicina a vari allevamenti di bufale, che appena le vedo capisco di essere arrivata a destinazione.
Questo è un luogo che negli ultimi anni mi è capitato di frequentare spesso, dato il mio andirivieni tra Napoli e Mondragone.
Da anni ormai la suddetta stazione manca completamente di personale onde per cui ci si arrangia un po’ come si può. Per arrivare in questa landa desolata, si può fare uso di un pulmino, che ha fatto provare a molti l’ebbrezza della diligenza; ci mancano solo i banditi e il quadro è completo. I più fortunati raggiungono la ferrovia in macchina.
Alla stazione accadono cose che ormai sono entrate a far parte della normalità ma che tali non sono. Come si direbbe a livello giuridico fanno parte della consuetudine. La scena più comune alla quale si può assistere è quella di un gregge di esseri umani che attraversa i binari del treno; il tutto con tanto di cartello che riporta a chiare lettere la seguente frase: è severamente vietato attraversare i binari – servirsi del sottopassaggio.
Per i ciechi del paese, che sono tanti, c’è anche una “suadente” vocina che all’altoparlante ripete il suddetto messaggio. Niente da fare, le cose non cambiano.
Un altro show al quale potreste assistere sono i vaneggiamenti dell’addetto alla sala controlli. In realtà nella sala controlli non c’è nessuno, ma sono anni che riceviamo indicazioni da una voce che non sappiamo da dove proviene. Un giorno ha annunciato, tramite l’altoparlante, che il treno diretto per Napoli Centrale era in arrivo al sesto binario. Considerando che la stazione conta solo tre binari è venuto spontaneo a molti chiedersi cosa avesse fumato e/o ingerito il suddetto soggetto.
Qualche volta è anche capitato che non ci fosse nessuno ad annunciare l’arrivo dei vari treni, per cui ci è toccato chiedere ai passeggeri di ogni treno in transito…
  • scusate ma dove va questo treno?
In generale io con i mezzi di trasporto non ho proprio un bellissimo rapporto. Soffro, come dicono alcune persone, del mal di movimento. In pratica mi viene subito la nausea. Ho trovato una tecnica abbastanza efficace per risolvere il problema: mi addormento e così non mi accorgo di nulla. Certo è che non sono molto di compagnia.
Ormai ho sviluppato talmente bene questa tecnica che mi addormento in soli tre secondi.
Una volta, quando ero ad Atene, presi la metro che andava da piazza Vittoria al Pireo. Dovevo scendere dopo due, al massimo tre fermate. La mia tecnica in quel caso ha funzionato fin troppo bene: mi sono addormentata alla grande e mi sono svegliata dopo una mezz’ora tra le urla di un controllore greco. Oltretutto non capivo niente di quello che diceva. Il poverino era incazzatissimo, erano già dieci minuti che tentava di svegliarmi, ma io, niente.
La peggiore esperienza che ricordo a proposito di mezzi di trasporto, purtroppo sono costretta a ripeterla con una certa regolarità. Il mio fidanzato, infatti, vive a Maiori, in Costiera Amalfitana. Mamma mia quanto odio tutte quelle curve. Gli autisti guidano come se fossero a Monza e puoi immaginare come mi sento ogni volta.
La prima volta che ho incontrato il papà di Agostino avevo un colorito tendente al verdognolo, misto a varie tonalità di blu. La prima cosa che ho dovuto fare dopo essermi presentata, è stata assicurare che di solito sono molto più rosea e presentabile; altrimenti il papà del mio ragazzo avrebbe potuto pensare che il figlio si era fidanzato con Shrek.

1 commento: