I napoletani poi
hanno un altro assunto di tipo linguistico però. Qualsiasi parola deve avere
l’accento sull’ultima sillaba. Esempi:
recòrd, pulmànn
Lo stesso vale
per i nomi:
Hamsìk,
Armstròng.
Il paradosso
però è che quando devono dire cha vanno a piazza Cavoùr, convinti che quella
con l’accento sull’ultima sillaba sia la versione dialettale, dicono piazza Càvour.
In generale i
problemi linguistici sono abbastanza diffusi nel capoluogo partenopeo ma, come
diceva il comico napoletano Simone Schettino, danno colore alla lingua
italiana.
Una delle più
comiche è successa a mio padre. Papà lavora all’ospedale Cardarelli di Napoli.
Così chiamato in onore di Antonio Cardarelli, illustre clinico. Un giorno mi
padre riceve la seguente telefonata:
- Pronto!
- Buongiorno signora dite.
- È l’ospedale Cardarelli?
- Certo!
- Parlo con il cardarello dell’ematologia?
Papà dopo la
telefonata non riusciva a smettere di ridere.
Ancora più
esilaranti sono i vari tentativi di tradurre alcune parole dal dialetto
all’italiano. Mi è capitato di sentire dire a delle signore di dover andare
all’ospedale “Pasquale”.
Un giorno mio
padre mi aveva prenotato una tac; voleva fare un controllo per accertarsi delle
condizioni della mia sinusite cronica che ovviamente stava benissimo. Ho dovuto
aspettare quasi tre ore e ne frattempo mi sono messa a chiacchierare con una
coppia di signori. Uno dei due
sembrava molto pratico e mi ha cominciato a spiegare che era in attesa di fare
una risonanza magnetica.
- Speriamo che questa volta riesco a fare il controllo. – mi disse.
- Come mai? Le altre volte avete avuto problemi?
- E si, con la prostata che ho!
- Ah si! Perché la prostata crea problemi per la risonanza?
- Si. Io ce l’ho vicino al piede, proprio dove devo fare il controllo.
A quel punto
cominciai a chiedermi tra me e me: come cavolo ha fatto la prostata di questo
signore ad arrivare vicino al piede?
Il discorso
proseguì, ma io rimasi alquanto perplessa, finché:
- Io qualche anno fa mi sono rotto la tibia e così mi hanno messo una prostata di ferro al posto dell’osso.
Ecco risolto il
mistero.
- Ma quindi avete una protesi?
- Eh si, perché io che ho detto?
Ovviamente anche
le parolacce sono degne di nota … si va dal semplicissimo “funiculare senza
corrente” al più articolato “mammeta è talmente cessa che neanche la zoccola ha
potuto fare!”.
In giro per
questa città me ne sono successe di tutti i colori.
Un giorno
passeggiando per il centro storico, dove io vivo, dopo aver comprato un libro a
via Benedetto Croce, mi sono avviata verso l’università. In quella zona di
Napoli esiste un corpo di polizia unico al mondo: i Falchi. Si tratta di uomini
addetti all’anti-scippo.
Dicesi “scippo”
la rapina fatta al volo da un motorino; in genere il bottino è una borsa. I
falchi sono in incognito, anche se, qualsiasi napoletano è in grado di
riconoscerli. Vanno in giro su moto di grossa cilindrata e sembrano più dei
malviventi che dei poliziotti.
Dicevo.
Mentre andavo
all’università sono passata per piazza del Gesù quando una signora, abbastanza
in là con gli anni, tutta impellicciata e con un’enorme borsa, in pratica il
soggetto perfetto per uno scippo, passa per la piazza. Un motorino con due
ragazzi sopra le si avvicina e il ragazzo seduto dietro tenta di prenderle la
borsa. La signora a quel punto oppone un’inaspettata resistenza tirando la
borsa nel senso opposto. Ma il bello è venuto dopo. All’improvviso sono
arrivati i falchi che anziché fermare gli scippatori, nel tentativo di non far
fare male la signora hanno cominciato a tirarla dall’altro lato. La donna presa
dall’esasperazione cominciò a grida:
- we chell a borsa è una sola, mò vedete chi se la deve piglià.
E’ stato un
attimo e mi sono accasciata a terra a ridere perché mi sono resa conto che la
signora pensava che la stessero scippando anche i falchi. Non li aveva
riconosciuti e aveva giustamente comunicato ai contendenti che la borsa era una
e dovevano decidere chi se la doveva prendere.
Un’altra volta
ero dal parrucchiere anzi, dalla parrucchiera. Era un esercizio di quelli
economici, che fanno lo sconto agli studenti. La parrucchiera stava parlando
con due signore mentre mi lavava i capelli:
- mamma mia ma hai visto quanto costa la benzina ora?
- Eh si, ma mio marito ne ha trovata una che costa veramente poco. – afferma soddisfatta l’altra donna. - È una marca strana, né Agip né Esso.
- e come si chiama?
- Tiene un nome strano…ah si! Si chiama GPL.
No comment.
Mi hai fatto piegare dal ridere e così ho dovuto leggerla all'intera famiglia...ti fanno i complimenti Ciao quanto ridere.
RispondiEliminaahahaha mi fa tanto piacere. Molti me lo dicono. Almeno in un momento così deprimente della nostra vita ci scappa una bella risata. Le puntate continueranno ancora per un pò.
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