30 mar 2012

Affluenza: il male della società.

Al corso di inglese ho letto una recensione su un libro intitolato Affluenza scritto da uno psicologo di nome Oliver James. Questo scrittore ha spopolato con in suoi romanzi in Inghilterra e ha coniato questo neologismo: affluenza, per indicare la mania, titpica di tutte le nazioni e di tutte le genti, di sentirsi in continua competizione con il prossimo. Il mio vicino ha comprato un'auto nuova? Io devo comprarne una più bella altrimenti non tengo il confronto. Il mio vicino è atletico e muscoloso? Allora devo iscrivermi in palestra per non essere da meno. Il risultato è un dispendio di energie e soldi assurdo nel vano tentativo di essere sempre competitivo in ogni settore. Come potete immaginare è impossibile essere sempre al top in tutto e per tutto, anche se la tv vuole farci credere che c'è chi è capace di tanto. Forse è proprio questa distorsione che ci ha spinti a spremerci oltre il dovuto. Tecnicamente in inglese si dice che l'affluenza è la tendenza to keep up to someone che, in napoletano si traddurrebbe perfettamente con il termine "mettersi acopp a qualcuno". E' praticamente un gioco al rilancio che non finisce mai, che non da mai soddisfazione e provoca per lo più stress.
Il signor Oliver James ha tovato la soluzione al problema: guardatevi dentro anziché fuori. Come al solito ci troviamo di fronte a qualcuno che fa della psicologia spicciola. Infatti, il problema non è individuare la causa di un malessere e la sua cura, bensì trovare un sistema per mettere in pratica la cura. Lo so anche io che per evitare lo stress da confronto devo smetterla di pensare ai valori esterni e concentrarmi su quelli interni ma mica è facile farlo. La modalità "detto fatto" nel nostro cervello purtroppo non esiste. Un modo forse per avvicinarsi alla soluzione sarebbe quello di selezionare gli obbiettivi che si vuole raggiungere, cioè scegliere in quale campo si intentde competere con gli altri evitando l'accumulo. In pratica scegliamo se vogliamo essere una super gnocca, una scienziata, o altro e concentriamoci sul nostro obbiettivo. E' raro che si riesca a fare più cose per bene allo stesso tempo e se tentate di essere supergnocce iperintelligenti finisce che vi esaurite, dunque, consigno personale.... decidete a quale categoria agonistica appartenere e mettetevi in gara. Ovviamente questo non significa che se siete intelligenti dovete essere dei cessi o che se siete belle vi dovete dare all'analfabetismo, ma non pensate di poter raggiungere la perfezione in tutto.

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