14 mar 2012

Problemi di ira!

Oggi ho deciso di pubblicare sul mio blog personale l'articolo che ho messo anche sul mio blog culturale...

Io sono una nota iraconda, degna dei peggiori dannati di Dante Alighieri; ecco perchè ho deciso di cercare una cura per questo male, per questo vizio capitale. Anni fa avevo anche fatto un test su facebook che mi ha confermato la mia collocazione futura nel girone degli iracondi e, se lo dice facebook, allora la situazione è davvero seria. Considerando tutto ciò ho vagliato le possibili soluzioni: psicoterapia, agopuntura, tranuillanti in dosi da cavallo, ma alla fine ho deciso di affidarmi a un consulente speciale; uno che la sa lunga sull’argomento avendo scritto anche un trattato in merito: si tratta del filosofo Seneca. Quest’uomo vissuto circa duemila anni fanella sua immensa saggezza portebbe aiutarmi. Tentiamo quindi una chiacchierata con lui in merito all’argomento e vediamo come va a finire.

Seneca: La più attendibile prova di grandezza la fornisci quando non può accadere nulla che ti tocchi. La parte dell’universo più alta, più armoniosa e vicina alle stelle non si addensa in nubi, non si scatena in tempesta, né si agita in vortice; è esente da ogni disordine: sono le zone più basse che vengono colpite da fulmini [...] Chi è sconvolto dalla passione e si avventa contro qualcuno perde quanto di rispettabile aveva in sé.

Sara: in merito a ciò sono perfettamente d’accordo. Dovreste vedere cosa divento quando sono irata e vi rendereste conto di cosa significa perdere la dignità. Impreco e urlo come un indemoniato e letteralmente chiudola la manopola della ragione, come direbbe Pirandello.

Seneca: ci tornerà utile quella massima salutare di Democrito, secondo la quale la tranquillità consiste nel non sobbarcarsi, sia nella vita privata che in quella pubblica, impegni numerosi e superiori alle nostre forze.

Sara: quindi piano A assumere una colf e poi andare a rubare per pagarla; piano B cacciare fuori di casa marito e figli e dedicarsi esclusivamente alle pulizie domestiche sperando che qualcuno a buon cuore ci mantenga.

Seneca: Chi si impegna affannosamente in molti affari non ha mai una giornata tanto fortunata che non gli venga, o da un uomo o da un fatto, un’offesa che dispone l’animo all’ira.

Sara: e qui mio caro filosofo hai perfettamente ragione. facendo migliaia di cose in una sola giornata, la possibilità di incontrare dei coglioni è molto più elevata, è un fatto statistico.

Seneca: Dobbiamo vivere con persone assai tranquille e affabili e nient’affatto ansiose e scontrose; siamo portati a prendere il carattere di chi vive con noi, e come certe malattie del corpo si trasmettono per contagio, così l’animo trasmette i suoi difetti a chi gli sta vicino.

Sara: a questa cosa ci avevo già pensato infatti il mio fidanzato è una persona molto affabile. Tuttavia, caro Seneca, devo segnalarle che la sua teoria è talmente corretta che il mio fidanzato sta ereditando la mia isteria e la mia ira. Per qualche tempo ho avuto anche un cane e vi assicuro che era alquanto nervoso.

Seneca: (chi vuole vivere tranquillo) dovrà evitare tutti coloro che conoscerà come fomentatori d’ira. Tu mi chiedi chi sono costoro; sono molti che per cause diverse sortiranno lo stesso effetto: il superbo ti offenderà con suo disprezzo, il chiacchierone con la sua maldicenza, l’arrogante con l’affronto, l’invidioso con la malignità, il polemico con la contesa, il volubile e bugiardo con la menzogna.

Sara: con tutto il rispetto caro Seneca, ma non posso mica mettermi a fare l’eremita. Quella che lei ha fatto non è una selezione. Mi dia un ultimo consiglio.

Seneca: gli iracondi devono evitare anche studi troppo seri, o perlomeno nel praticarli non devono arrivare alla spossatezza, né sottoporre l’animo a dure prove, ma impegnarlo in attività piacevoli: lo ammansisca la lettura di poesie.

Sara: cazzo ho sbagliato tutto. Sette anni per prendere due lauree senza rendermi conto che mi stavo rovinando con le mie stesse mani. Caro Seneca dice che l’uncinetto potrebbe sortire lo stesso effetto delle poesie o l’avere delle armi improprie tra le mani può peggiorare la situazione?

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