All'affermazione del re dei Persiani, Serse, "con le nostre frecce oscureremo il cielo", il grande Leonida rispose "allora combatteremo al buio!"
30 mar 2012
Affluenza: il male della società.
Il signor Oliver James ha tovato la soluzione al problema: guardatevi dentro anziché fuori. Come al solito ci troviamo di fronte a qualcuno che fa della psicologia spicciola. Infatti, il problema non è individuare la causa di un malessere e la sua cura, bensì trovare un sistema per mettere in pratica la cura. Lo so anche io che per evitare lo stress da confronto devo smetterla di pensare ai valori esterni e concentrarmi su quelli interni ma mica è facile farlo. La modalità "detto fatto" nel nostro cervello purtroppo non esiste. Un modo forse per avvicinarsi alla soluzione sarebbe quello di selezionare gli obbiettivi che si vuole raggiungere, cioè scegliere in quale campo si intentde competere con gli altri evitando l'accumulo. In pratica scegliamo se vogliamo essere una super gnocca, una scienziata, o altro e concentriamoci sul nostro obbiettivo. E' raro che si riesca a fare più cose per bene allo stesso tempo e se tentate di essere supergnocce iperintelligenti finisce che vi esaurite, dunque, consigno personale.... decidete a quale categoria agonistica appartenere e mettetevi in gara. Ovviamente questo non significa che se siete intelligenti dovete essere dei cessi o che se siete belle vi dovete dare all'analfabetismo, ma non pensate di poter raggiungere la perfezione in tutto.
25 mar 2012
Onesti per paura o per rispetto?
In sintesi perchè quando ci viene la voglia di rubare, anziché pensare alle conseguenze non pensiamo al danno che stiamo arrecando? Quando ci viene la voglia di metterci in maternità a rischio quando non c'è nessun rischio; prenderci giorni per malattie inestistenti; frodare le assicurazioni, invece di temere le conseguenze per noi stessi, pensiamo ai danni che arrechiamo agli altri.
Dico questo solo per ricordare a tutti il senso dell'onestà.
24 mar 2012
Cose che non capisco!
1- come mai si discute tanto dell'articolo 18? Una volta che il presidente del consiglio ha assicurato che si farà attenzione ad eventuali abusi da parte dei titolari delle aziende circa l'applicazione dei licenziamenti, non capisco come mai una persona non possa essere libera di licenziare un dipendente indisciplinato o in esubero. Meglio far fallire la ditta e doverli mandare a casa tutti? Meglio tenere in azienda un soggetto inutile o assenteista che fa gravare il proprio lavoro sugli altri?
Qualcuno potrebbe obbiettare dicendo che nonostante i controlli potrebbero esserci comunque degli abusi. E perchè ora con la protezione dell'articolo 18 non si fanno degli abusi? Non c'è gente che ne fa di tutti i colori e comunque non può essere licenziata? Non ci sono donne che dichiarano una falsa gravidanza a rischio e si piazzano a casa per mesi e mesi frondando l'azienda?
2- fatemi capire tutto sto casino per la tessera del tifoso. Gli ultras si sentono soddisfatti del fatto che non sia più obbligatoria perchè la consideravano un mezzo dello stato per esercitare un controllo eccessivo. Io ho la tessera del tifoso e non mi sono mai sentita come se qualcuno avesse invaso la mia privacy. Non ho nessus arretrato con la legge nè cattive intenzioni quando vado allo stadio per cui non capisco che male ci sia a sottoscrivere una carta simile. Qualcuno mi ha risposto che così si viene schedati. E a quel qualcuno direi... non mi sembra che avete fatto tutto sto casino quando a schedarvi era facebook. Fatta eccezione per i precedenti penali su fb ci sono tutti i nostri dati ed eventi privati e per assurdo siamo stati proprio noi a inserirli.
3- Non capisco come sia possibile che una persona come me, laureata in storia antica e archeologia, debba fare un altro esame per poter avere un cazzo di patentino di guida turistica. Non capisco come persone laureate in lettere antiche, per insegnare latino e greco, debbano fare, dopo anni di università, degli esami integrativi o cretinate come la sicsi.
Tutte queste cose che non capisco hanno un elemento in comune... la disonestà. Se non ci fossero datori di lavoro e lavoratori disonesti non ci sarebbe nemmeno bisogno dell'articolo 18. Se non ci fossero tifosi disonesti e violenti non ci sarebbe bisogno di sta cazzo di tessera del tifoso e concludendo, se non ci fossero politici disonesti, o meglio poco intelligenti, non ci sarebbero tutti sti problemi burocratici.
18 mar 2012
Fai già 28 anni?
Io ho avuto il piacere di nascere in una famiglia numerosa, strana, incasinata ma fantastica; ho avuto la fortuna di poter studiare, di poter comprare qualsiasi cosa volessi, di poter riempire la mia camera (e non solo) di libri, a livello che ormai la pavimentazione scomparsa. Ho avuto la possibilità di studiare all'estero godendomi una Atene spledida, pre crisi. Ho potuto girare il mondo in lungo e in largo incontrando sempre gente splendida. Nel frattempo ho anche preso due lauree e ho avuto la fortuna di incontrare qualcuno che mi ha dato l'opportunità di cominciare a lavoricchiare in un ambito che adoro: la scrittura.
Qualcuno potrebbe obbiettare dicendo...beh però hai perso la persona più importante della tua vita... a questi risponderei prima di tutto che ho avuto l'onore e il piacere di averla per ben 25 anni, un quarto di secolo e poi, aggiungerei che nulla di ciò che è nella nostra memoria è mai perso completamente.
Infine ho conosciuto un pazzo che ha fatto voto di sopportarmi nella buona e nella cattiva sorte e, a dispetto di quello che si dice sulle coppie di fatto, non valgono meno delle altre fornite di un pezzetto di carta che le rende ufficiali.
Quindi tanti saluti ai miei primi 28 anni con la speranza che i prossimi 28 saranno all'altezza dei precedenti!
14 mar 2012
Problemi di ira!
Oggi ho deciso di pubblicare sul mio blog personale l'articolo che ho messo anche sul mio blog culturale...
Io sono una nota iraconda, degna dei peggiori dannati di Dante Alighieri; ecco perchè ho deciso di cercare una cura per questo male, per questo vizio capitale. Anni fa avevo anche fatto un test su facebook che mi ha confermato la mia collocazione futura nel girone degli iracondi e, se lo dice facebook, allora la situazione è davvero seria. Considerando tutto ciò ho vagliato le possibili soluzioni: psicoterapia, agopuntura, tranuillanti in dosi da cavallo, ma alla fine ho deciso di affidarmi a un consulente speciale; uno che la sa lunga sull’argomento avendo scritto anche un trattato in merito: si tratta del filosofo Seneca. Quest’uomo vissuto circa duemila anni fanella sua immensa saggezza portebbe aiutarmi. Tentiamo quindi una chiacchierata con lui in merito all’argomento e vediamo come va a finire.
Seneca: La più attendibile prova di grandezza la fornisci quando non può accadere nulla che ti tocchi. La parte dell’universo più alta, più armoniosa e vicina alle stelle non si addensa in nubi, non si scatena in tempesta, né si agita in vortice; è esente da ogni disordine: sono le zone più basse che vengono colpite da fulmini [...] Chi è sconvolto dalla passione e si avventa contro qualcuno perde quanto di rispettabile aveva in sé.
Sara: in merito a ciò sono perfettamente d’accordo. Dovreste vedere cosa divento quando sono irata e vi rendereste conto di cosa significa perdere la dignità. Impreco e urlo come un indemoniato e letteralmente chiudola la manopola della ragione, come direbbe Pirandello.
Seneca: ci tornerà utile quella massima salutare di Democrito, secondo la quale la tranquillità consiste nel non sobbarcarsi, sia nella vita privata che in quella pubblica, impegni numerosi e superiori alle nostre forze.
Sara: quindi piano A assumere una colf e poi andare a rubare per pagarla; piano B cacciare fuori di casa marito e figli e dedicarsi esclusivamente alle pulizie domestiche sperando che qualcuno a buon cuore ci mantenga.
Seneca: Chi si impegna affannosamente in molti affari non ha mai una giornata tanto fortunata che non gli venga, o da un uomo o da un fatto, un’offesa che dispone l’animo all’ira.
Sara: e qui mio caro filosofo hai perfettamente ragione. facendo migliaia di cose in una sola giornata, la possibilità di incontrare dei coglioni è molto più elevata, è un fatto statistico.
Seneca: Dobbiamo vivere con persone assai tranquille e affabili e nient’affatto ansiose e scontrose; siamo portati a prendere il carattere di chi vive con noi, e come certe malattie del corpo si trasmettono per contagio, così l’animo trasmette i suoi difetti a chi gli sta vicino.
Sara: a questa cosa ci avevo già pensato infatti il mio fidanzato è una persona molto affabile. Tuttavia, caro Seneca, devo segnalarle che la sua teoria è talmente corretta che il mio fidanzato sta ereditando la mia isteria e la mia ira. Per qualche tempo ho avuto anche un cane e vi assicuro che era alquanto nervoso.
Seneca: (chi vuole vivere tranquillo) dovrà evitare tutti coloro che conoscerà come fomentatori d’ira. Tu mi chiedi chi sono costoro; sono molti che per cause diverse sortiranno lo stesso effetto: il superbo ti offenderà con suo disprezzo, il chiacchierone con la sua maldicenza, l’arrogante con l’affronto, l’invidioso con la malignità, il polemico con la contesa, il volubile e bugiardo con la menzogna.
Sara: con tutto il rispetto caro Seneca, ma non posso mica mettermi a fare l’eremita. Quella che lei ha fatto non è una selezione. Mi dia un ultimo consiglio.
Seneca: gli iracondi devono evitare anche studi troppo seri, o perlomeno nel praticarli non devono arrivare alla spossatezza, né sottoporre l’animo a dure prove, ma impegnarlo in attività piacevoli: lo ammansisca la lettura di poesie.
Sara: cazzo ho sbagliato tutto. Sette anni per prendere due lauree senza rendermi conto che mi stavo rovinando con le mie stesse mani. Caro Seneca dice che l’uncinetto potrebbe sortire lo stesso effetto delle poesie o l’avere delle armi improprie tra le mani può peggiorare la situazione?
12 mar 2012
Evoluzione naturale dei sentimenti?
9 mar 2012
Vuoi vedere che scomparo? ... vuless o ciel!
Gente del genere non dovrebbe avere spazio in una società valida e onesta e invece purtroppo si spazio ne ha tanto. Molti di questi ricoprono ruoli di potere e quindi alla fine davvero sei costretto a sopportarli per far funzionare le cose. E poi ci chiediamo perchè le cose vanno male!
8 mar 2012
Uscire o non uscire... questo è il problema!
Ieri sera mi sono ritrovata a fare un ragionamento che nella sua follia ha un senso. Degli amici mi hanno chiesto di uscire e a me non andava, non mi sentivo bene e non mi sarei divertita. D'improvviso però sono tornata la 15enne che ero tempo fa e ho deciso di accettare l'invito solo per paura di perdere quegli amici. Una paura tutta mia che mi ha spinto anche a vestirmi e truccarmi nonstante non lo volessi.
Poi per fortuna quei tredici anni persi sono ritornati in tutta la loro saggezza e ho deciso di comunicare ufficialmente che non sarei andata.
Un'amicizia che si rovina oche si perde per un no non vale la pena di essere vissuta, mi sono detta. Nonostante di trattasse di persone di cui mi fido e che apprezzo, le vecchie paure sono tornate in auge per qualche momento.
In questi dieci anni che mi hanno portato dall'adolescenza ai quasi trenta una cosa l'ho capita: le persone sono tutte diverse; le cattiverie di alcuni non possono essere pagate da altri. Se degli amici si sono comportati male con me allora non vuol dire che altri, diversi da quelli, lo rifaranno ora. Ognuno ha diritto alla sua possibilità proprio come io stessa la pretendo.
Questo discorso me lo fece circa 6 anni fa un giovanotto che ora vive con me il quale mi disse che non è giusto che se una persona commette un furto sia un altro a pagare per lui.
7 mar 2012
Ira funesta!
5 mar 2012
Cuore o cervello?
Per cui viva l'istinto sempre e comunque.