24 ago 2012

Barcellona parte 5!

Venerdì 10 agosto 2012: Mattinata intensa a base di Gaudì. Sveglia alle 7 e colazione da El Fornat in via Rossellò che ha delle splendide maddalena alle mandorle. Prima tappa Casa Milà, anche detta La Pedrera dato che sembra una cava di pietra. Se potete meglio andare prima a Casa Battlò (si pronuncia Bagliò) perchè la fila è più lunga e se andate in tarda mattinata vi ritrovate a fare i cosiddetti fumi dato che il sole batte a picchio sulla biglietteria. A casa Milà si giunge con la metro, fermata Diagonal. Il biglietto costa 16,50 euro, con la Barcellona Card 13 ma l'audioguida è a parte e serve altrimenti non capirete una mazza. Gaudì infatti tende a dare un simbolo o un significato a ogni singolo oggetto delle sue opere per cui se non avete una guida non capite un bel niente. Non saprete mai ad esempio che l'esterno della casa richiama il mare e i balconi sono come degli scogli rivestiti di alghe. Essendo ancora abitata, Casa Milà è visitabile solo in parte. Potrete vedere i due cortili attorno ai quali sono stati costruiti gli appartamenti; l'appartamento della famiglia Milà che commissionò lo stabile, la soffitta e la terrazza  con i camini in ceramica (o come dicevo io per far arrabbiare Agostino, fatti di scassatura: Ago diceva che non capivo niente ma tecnicamente era scassatura quella usata da Gaudì, il quale o rompeva delle mattonelle o le recuperava presso dei cantieri in cui i pezzi rotti dovevano essere buttati.). la costruzione dell'edifico impegnò l'architetto dal 1906 al 1910 e la particolarità dell'edificio è che non esiste una sola parete diritta.
Dopo è stata la volta di Casa Battlò commissionata da Josep Batlò i Casanovas. E' poco distante da Casa MIlà per cui la si raggiunge a piedi. Il prezzo del biglietto era 18, 25 euro, ma con la Barcellona card abbiamo pagato 14, 55 euro compreso di audioguida. Qui gaudì ha tentato di ricreare il mare con effetti coloristici favolosi (da non perdere la tromba delle scale con delle splendide mattonelle di varie tonalità di blu e dei vetri che creano un effetto sottomarino). La casa non è più abitata e quindi può essere visitata in ogni sua parte. Nel salone principale, che si trasforma in cappella aprendo le ante di una stanza adiacente, si può ascoltare l'organo. I balconi esterni della casa somigliano a delle enormi maschere di carnevale e sulla cima della facciata vi è un drago stilizzato. Le soffitte sono stupende per il loro sistema di areazione come tutta la casa del resto che è molto moderna in questo senso. Sul tetto potrete trovare altri comignoli in ceramica. Per completare il tour siamo andati a vedere anche casa Vicens (che essendo abitata è visibile solo dall'esterno) che però è per i cultori di Gaudì, da veri appassionati o per architetti con fidanzate pignole.
A pranzo siamo tornati al Passieg de Gracia dove si trova, al civico 21, il ristorante La Vaca Paca. Per soli 10 euro a pranzo e 11 a cena potete mangiare tutto quello che riuscite a ingerire e nel prezzo è compresa anche una bibita. In borsa comunque portatevi un pò di acqua in più perchè loro vi danno una bottiglina da 33 cl o un bichiere di vino o coca cola. Sono compresi nel prezzo anche frutta e gelato (vaniglia e cioccolato).
Dopo un meritato pisolino siamo andati al Museo Archeologico di Barcellona. C'era una stupenda mostra su Oetzi che valeva più di tutto il resto del museo a forte impronta preistorica. Salendo a piedi le pendici della collina di Monjuic (una sfacchinata) abbiamo preso la teleferica che porta al castello (7 euro anziché 9 andata e ritorno, sempre con la Barcellona card). Il castello è a libero accesso e vi permetterà di godervi la città dall'alto. C'è anche un bar carinissimo dove rifocillarvi.
Da lì siamo andati a piedi a prendere l'altra teleferica che taglia dall'alto la zona portuale. Il prezzo del biglietto è di 10 euro ma vale la pena. Scesi dalla teleferica ci siamo trovati vicino alla spiaggia di Barcellona che è tutta pubblica. In spagna le spiagge non possono essere privatizzate e sono molto pulite. Ci sono diversi chioschi quà e là e anche docce e bagni pubblici. Ovviamente il bagno va fatto nelle adiacenze della zona portuale e noi che veniamo dalla Campania Felix abbiamo evitato questa esperienza. Dopo una bella passeggiata sul lungomare abbiamo visto la cosiddetta balena e poi ci siamo avviati al Pans and Company per una cenetta molto easy.
Ovviamente alle 10 eravamo già crollati.

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