20 ago 2012

Barcellona parte 4!

Giovedì 9 agosto 2012: Appena svegliati ci siamo diretti alla Sagrada Familia, raggiungibile con la linea 5 della metro. Ovviamente se avete intenzione di andare a visitare questo enorme cantiere attivo da più di cento anni vi conviene andare di mattina presto. La chiesa apre alle 9 ma la fila è bella lunga già alle 8. Noi abbiamo dovuto aspettare circa 1 h per entrare nonostante il fatto che fossero abbastanza veloci alla biglietteria. Il prezzo del biglietto è 13 euro. Con la Barcellona Card si può avere uno sconto di 2 euro sulla combinazione biglietto+ audioguida. Se non siete dei veri malati di Gaudì non vale la pena comprare il biglietto combinato per visitare anche la sua casa al  Parco Guell. Personalmente ho preferito di gran lunga l'esterno dell'edificio provocando una discussione non indifferente con Agostino che, da buon architetto, mi ha detto che non capisco niente. A prescindere dai gusti di ogni singolo individuo questo edifico sacro non può non colpire, come non possono non colpire le statue di Josep Maria Sibirachs. le sculture che decorano le uniche due facciate ultimate, quella della passione e della natività, sono molto spigolose, quasi quadrate ma a mio parere rendono perfettamente il pathos degli eventi narrati. Le facciate della chiesa sono come delle pagine tramutate in pietra, nelle quali sono narrati gli eventi della nascita e della morte di Gesù Cristo. L'intera chiesa è pregna di simboli: quattro enormi torri che sono attorno a quella dove sorgerà la croce di Cristo rappresentano i 4 evangelisti mentre altre 12 torri più piccole (disposte a gruppi di 4 su 3 facciate) rappresentano i dodici apostoli. Nella cripta della chiesa è deposto il corpo del povero Gaudì che morì travolto da un tram. Quando andate a visitare la chiesa vi conviene chiedere l'audioguida o portarvi una buona guida che vi spieghi ogni singola scena delle facciate altrimenti vi perderete molto. Nel museo che si trova sotto la chiesa sono visibili plastici, progetti, modifiche e soprattutto vi potrete rendere conto di come sarà il progetto ultimato (pare nell'anno 2030 quando ovviamente tornerò a vederla ultimata).
Poi ci siamo spostati alle pendici di Monjuic dove siamo andati a visitare il Pavellò Mies van der Rohe. A meno che non siate dotati di fidanzato architetto evitate di pagare il biglietto per entrare, si vede tutto benissimo dall'esterno. Questo padiglione, costruito all'epoca dell'esposizione universale del 1929 fu poi smantellato e solo in un secondo momento ricostruito.
Proseguendo a piedi si raggiunge agevolmente il Poblet Espanyol. Costruito anche questo in occasione dell'esposizione universale del 1929, è un villaggio volto ad esaltare gli stili architettonici spagnoli e l'artigianato. Il biglietto costa 9 euro (7 con la Barcellona Card) e potrete sbizzarrirvi non solo a fare foto ma anche a curiosare in giro per negozi (alcuni molto cari, altri meno). Da vedere assolutamente sono la vetreria (dove potrete assistere alla lavorazione di oggetti di vetro) e soprattutto la casa della cioccolata. Si tratta di un piccolo negozietto dove potrete comprare anche un solo cioccolatino per gustarvi il piacere della cioccolata (assaggiate il cioccolatino a marzapane è ottimo).
Per pranzo siamo andati nella zona di Piazza Jaume I. In un vicoletto si trova il ristorante El Cid. In realtà si tratta di una bettola ma la paella è molto buona, soprattutto quella del segnorito (ci sono i frutti di mare già sbucciati).
Dopo la pennichella pomeridiana è la volta del Park Guell. All'andata vi conviene scendere alla fermata Vallcarca della linea 3; si deve camminare un pò ma è in discesa e quel poco che c'è in salita è per lo più con le scale mobili. Al ritorno uscite dall'entrata principale, quella dove c'è il geco decorato in ceramica e andate alla fermata Lesseps sempre della linea 3 (è una bella passeggiata ma è in discesa e comunque c'è anche un bus volendo). Nel parco sostanzialmente dovete gironzolare e fare foto a tutto spiano perché è tutto molto colorato e surreale. Vi capiterà sicuramente anche di incontrare i Microguagua, un gruppo che suona spesso nel parco ed è molto conosciuto. Fermatevi ad ascoltarli un pò, sono  bravi e simpaticissimi. Volento sulla cima della croce che è nella parte alta del parco c'è anche un rockettaro pazzo se siete più orientati per quel genere.
Ovviamente la sera eravamo distrutti e così ci siamo fermati da Pans e Company e ci siamo fatti un bel menù con panino e patatas bravas.

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