26 giu 2014

La distrazione!

Ho sempre pensato che la distrazione avesse un potere immenso. Può far dimenticare le pene d'amore, spostare l'attenzione di retti cittadini dalla politica al calcio, persino convincere un bambino riluttante a mangiare. Lo avevano capito già i romani con il loro panem et circenses che effettivamente continua a funzionare ancora oggi.
Ci riflettevo ieri mentre facevo mangiare Luigi, al quale fornivo per l'appunto sia il panem (la frutta mischiata nella pappa che fa schifo) che il circenses (le chiavi di papà per fare rumore come piace a noi).
Con la distrazione si fanno le magie, con la distrazione si può frodare una persona e sempre con la distrazione si può far crede a qualcuno che le cose stiano diversamente da come sono in realtà.
Ma quanto può durare questa distrazione? Nel caso di Luigi per fortuna fino alla fine della pappa o a un crampo alle mani, dato che tento con la destra di imboccarlo e con la sinistra di muovere le chiavi evitando che finiscano nella pappa o in bocca al pazzo scatenato. In molti altri casi la distrazione va di pari passo con l'ignoranza. Cioè, si riesce a spostare l'attenzione di qualcuno solo se questo qualcuno ignora l'elemento dal quale lo si vuole distrarre ma una volta capito il trucco la cosa finisce lì o almeno così dovrebbe essere. Non fosse per il fatto che a molti piace essere distratti. La distrazione è leggera, non richiede impegno né eccessive capacità intellettive e soprattutto fornisce un alibi a coloro che sono poco attenti. "Mi sono distratto!". Quante volte abbiamo questa scusa per spiegare di una disattenzione o un errore? Quante volte lo abbiamo fatto senza renderci conto che sotto sotto se ci siamo distratti era perché volevamo distrarci?

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