19 giu 2013

Un nuovo medioevo...

I miei colleghi medievisti mi uccideranno per questo commento, ma da amante della romanità non posso non fare un paragone tra quello che succede ora e quello che accadde centinaia di anni fa, durante un secolo, per la precisione il III d.C., quando ebbe inizio un'altra grande crisi...
- allora i barbari, come venivano definiti a quel tempo (e come alcuni definiscono gli immigrati oggi), pressavano lungo il confine. Io non chiamo nessuno barbaro ma effettivamente l'arrembaggio di popoli stranieri sul territorio italiano è innegabile;
- i membri delle varie religioni erano in continua lotta tra loro;
- l'immondizia era diventata un problema serio e oggi stiamo facendo magnificamente il bis;
- al potere si alternavano imperatori sostenuti da comandanti stranieri (e qui mi fermo a buon intenditor poche parole) che poi hanno preso il sopravvento diventando loro stessi dei regnanti;
- il sistema burocratico inventato dai romani era diventato così complesso e lento da andare in tilt, esattamente come oggi;
- la corruzione regnava sovrana (ma va beh vi sfido a trovarmi un periodo in cui questo non accadeva);
- terremoti, cataclismi e una mini glaciazione hanno devastato la terra;
A questo punto mi sorge spontanea una domanda... dovremo aspettare altri mille anni per vedere anche lontanamente un qualcosa di simile al Rinascimento? Ma la storia non doveva essere maestra di vita e insegnare a non ripetere le cazzate del passato?
Forse mi sono persa ma davvero non capisco come si possa accettare così passivamente questo ritorno al passato. C'è di nuovo gente incazzata nera con gli stranieri, che vengono classificati tutti come malviventi e parassiti, il che è dovuto sia all'ignoranza dilagante sia al protezionismo di cui in alcune occasione queste persone usano e abusano e genera tensione. Non essere razzisti significa che siamo tutti uguali, quindi uguali diritti ma anche DOVERI per tutti. Abbiamo ripreso ad ucciderci per una religione, per un dio che ci dovrebbe dare un assurdo premio dopo la morte per esserci scannati tra di noi. Abbiamo ricominciato a credere che solo nell'al di là avremo la felicità, come se averla in vita fosse quasi peccato. Abbiamo smesso di considerarci una comunità per essere degli individui: "se a me va tutto bene sapessi che cazzo me ne fotte degli altri!", "il terremoto è stato in Emilia? Meno male che non c'è stato qui". Abbiamo di nuovo i baroni che fanno i porci comodi loro senza che nessuno possa minimamente tentare di fargliela pagare....
E se accelerassimo il processo e invece di passare per mille anni di medioevo facessimo un salto direttamente al rinascimento? Se rimettessimo l'essere umano al centro del nostro mondo anziché un dio astratto o il dio denaro che è ancora peggio?

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